Nata nel 1958, la NASA (acronimo di “National Aeronautics and Space Administration”), è l'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America, con sede a Washington. Fin dalla sua fondazione, la NASA ha incarnato l'innovazione, l'esplorazione e la ricerca scientifica, guidando l'umanità verso nuove frontiere nello spazio.
Nel corso degli anni il logo della NASA è cambiato poche volte ma in modo radicale.
Scopriamo insieme la storia e l'evoluzione del suo logo, un simbolo di speranza e ambizione che continua a ispirare le generazioni presenti e future nell'esplorazione dell'universo.
Nel 1959 l’allora NACA (acronimo di “National Advisory Committee on Aeronautics”) venne inglobata dall’agenzia spaziale americana conosciuta ancora oggi come NASA, creata con l’obiettivo di partecipare attivamente alla “corsa allo spazio” che negli anni della Guerra Fredda vedeva contrapporsi principalmente gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica.
Fu proprio in quell’anno che venne presentato il primo logo della NASA, nato a seguito di un concorso indetto per trovare il marchio perfetto.
Il vincitore del concorso fu il logo presentato dall’illustratore James Modarelli, che venne presto soprannominato “Meatball” (“polpetta” in inglese) per la sua forma rotonda.
Si trattava di un disegno dalla linee morbide e pulite che racchiudeva tutta l’essenza dell’agenzia spaziale.
Il cerchio blu rappresenta l’universo, al tempo il nuovo terreno di esplorazione.
Al centro, un pianeta giallo è circondato da una linea rossa e da un’ellisse bianco, simbolo dell’aeronautica e dei viaggi spaziali.
Intorno, una cornice rotonda bianca dai contorni rossi lascia spazio al nome dell’agenzia, National Aeronautics and Space Administration, e alla sua sede, gli U.S.A.
Nel 1975, NASA commissionò a un’agenzia grafica newyorkese il design di un nuovo logo. La tecnologia di quegli anni, infatti, rendeva difficoltosa la riproduzione e la stampa del logo “Meatball”.
I designer Richard Danne e Bruce Blackburn disegnarono quindi un logo molto più semplice, che prese il nome di “Worm” (“verme” in inglese) per la sua forma allungata e curva.
Si tratta di un logo dal grande impatto visivo, più pulito e raffinato ma al tempo stesso innovativo. A fare da protagonista è la parola “NASA”, realizzata in rosso su sfondo bianco con un font che elimina la barra orizzontale delle "A" per richiamare la punta di un razzo.
Nel 1992, l'amministratore della NASA Dan Goldin prese una decisione storica: riadottare il celebre logo conosciuto come "Meatball", ma con una serie di aggiornamenti per renderlo più adatto all'epoca moderna. La famosa "polpetta", icona di un'era passata di esplorazione spaziale, fu rivisitata in modo audace e contemporaneo. All’interno del cerchio blu sparisce il pianeta giallo per lasciare lo spazio alla scritta “NASA”, realizzata in bianco con un carattere tipografico serif.
Vengono mantenute le due linee del logo originale: quella rossa, che simboleggia l’aeronautica, e quella bianca, che rappresenta un’orbita.
Il logo attuale della NASA è diventato un’icona, tant’è che lo vediamo spesso anche su oggettistica e abbigliamento.
Tuttavia, il logo non viene ceduto in licenza commerciale a soggetti esterni: tutti potenzialmente possono usarlo, a patto che superino l’approvazione del brand e rispettino precise linee guida.
Tra queste regole, vi è il divieto di lasciare intendere l'esistenza di un rapporto di co-branding con la NASA o suggerire che i prodotti siano parte integrante delle attività dell'agenzia spaziale. Rispettare queste direttive è essenziale per mantenere l'integrità e l'autenticità del marchio NASA, garantendo che il suo logo rimanga un simbolo di eccellenza scientifica e di esplorazione senza compromessi.
Sei interessato a conoscere la storia dei loghi più famosi? Leggi tutti gli articoli nel nostro blog: la Storia dei Loghi.