Un breve glossario ragionato che raccoglie alcuni dei termini e concetti più utilizzati nel campo del branding, con la relativa definizione e spiegazione.
La brochure aziendale (spesso anche corporate profile) è un tipico strumento di marketing, sempre utile se formulata come un giusto mix tra informazione e pubblicità, e apprezzata come omaggio da chi conosce l’azienda per la prima volta.
Una brochure aziendale ben progettata è molto più di un semplice strumento di marketing: è una finestra sulla tua azienda, che racconta la tua storia e valorizza i tuoi prodotti o servizi in modo visivamente accattivante. In questo articolo, esploreremo come creare una brochure efficace che non solo informa ma anche ispira i potenziali clienti a entrare in contatto con il tuo brand.
Dal definire l'obiettivo e il pubblico giusto fino alla scelta del design e dei contenuti adeguati, ti guideremo attraverso i passaggi fondamentali per realizzare un materiale promozionale che rappresenti autenticamente l'essenza della tua azienda.
Quando si mette in piedi il progetto per una nuova brochure bisogna innanzitutto stabilire l’obiettivo: lanciare un nuovo prodotto, informare su novità strategiche dell’azienda, presentare un servizio, conquistare nuovi mercati, promuovere il proprio business, invogliare uno specifico pubblico all’acquisto, pubblicizzare eventi e via dicendo.
Successivamente, è importante fissare il target ed il contesto di distribuzione. A cascata, verranno poi definiti testi, grafica e soluzioni di stampa, a formare un insieme armonioso, espressione dell’identità visiva del brand. Vediamo, di seguito, ogni singolo elemento
I testi per la brochure
Per quanto riguarda i testi per la brochure, è importante affidarsi ad un copywriter qualora internamente all’azienda non ci sia una risorsa destinata alla preparazione dei contenuti. In ogni caso, chiunque se ne faccia carico deve necessariamente essere a conoscenza del tone of voice aziendale (sai cosa si intende per tone of voice?), perché venga rispettato il modo di comunicare del brand.
Dobbiamo tenere in considerazione che, come per qualsiasi altro strumento di comunicazione, non si può affidare alle brochure aziendali il compito di “dire tutto”: questo non è necessario, l’obiettivo deve essere quello di informare piuttosto che autocelebrarsi. Un esempio di testi per brochure efficaci sono quelli che mettono al centro il cliente e le sue esigenze: in quest’ottica la brochure deve offrire risposte sintetiche ai bisogni del target, magari attraverso degli elenchi puntati, sicuramente con un linguaggio semplice e diretto.
Il design della brochure
Come per il copywriter anche al designer vanno forniti tutti gli strumenti necessari alla realizzazione di un layout grafico in linea con l’immagine di brand. In questo senso, il mezzo preposto è il brand book manual, che contiene le linee guida per l’utilizzo di font, colori ed immagini (se vuoi saperne di più trovi qui l’articolo). Seguendone creativamente le regole (può sembrare un ossimoro ma così non è) si ottengono brochure originali, dal design riconoscibile e coerente con la brand identity.
Cartotecnica e stampa
Il formato può essere, talvolta, un elemento caratterizzante. Si va dai classici formati rettangolari a quelli quadrati, dai più originali tondi alle fustelle ad hoc. Anche le dimensioni variano molto: se il contesto ultimo sarà una fiera si prediligerà indubbiamente un formato piccolo (entro il classico A4), facilmente trasportabile.
Per farvi altri esempi di brochure, nell’immagine qui sopra troviamo la brochure che abbiamo realizzato per Comieco: un lavoro di cartotecnica dalla forte personalità, con una rubricata a 45° gradi (guarda il progetto qui).
Rilegatura, rifiniture e qualità della carta della brochure possono dire il resto agli occhi, e al tatto, di chi la riceve. È fondamentale trasmettere la cura che l’azienda mette in ogni suo prodotto. Da ultimo, il consiglio per la tiratura è quello di tenere conto di un aggiornamento dei contenuti ogni paio d’anni circa.
Cosa differenzia una brochure da un catalogo, da un flyer o da un pieghevole?
Brochure o opuscolo, flyer o volantino, pieghevole o depliant ed infine catalogo: sono davvero tanti i supporti cartacei per una campagna promozionale. Proviamo a fare chiarezza su ognuno di questi termini e ad individuare le differenze sostanziali.
Brochure o opuscolo: le emozioni su pagina
Come abbiamo visto, la brochure o opuscolo è uno stampato rilegato, costituito da un numero contenuto di pagine.
Ha le sembianze di un mini-catalogo, dal quale però si differenzia per il carattere solitamente più emozionale. Permette, rispetto al flyer o al pieghevole, di approfondire la presentazione dell’azienda, dei suoi valori, dei suoi prodotti e/o servizi.
Ha un costo di realizzazione più alto dei materiali sopracitati, per cui non viene distribuito con la stessa facilità. È un materiale utile per i commerciali e se si vuole lasciare qualcosa di tangibile ai propri clienti, oltre al biglietto da visita.
Molti brand ci hanno affidato la realizzazione della propria brochure aziendale.
Un caso è quello per il brand Master Publitalia ’80, per il quale abbiamo realizzato una brochure on-line, sfogliabile sul sito web ma potenzialmente anche stampabile.
Brochure o opuscolo: le emozioni su pagina
Il flyer (o volantino) è uno strumento cartaceo molto versatile. È un mezzo per informare, con contenuti sintetici ed incisivi, per promuovere eventi o attività commerciali. Può essere stampato solo fronte o fronte e retro. Per quanto riguarda le dimensioni, è importante che il volantino sia tascabile, in modo che sia comodo sia per la distribuzione che per il destinatario. Tra i formati più comuni troviamo l’A5 (metà del classico A4) o l’A6 (la tipica cartolina).
Ci siamo occupati della creazione di diversi flyer durante i nostri progetti. Per esempio, in occasione del lancio dell’attività di S.O.S. English, abbiamo realizzato vari volantini a seconda del target di riferimento. Da quello sui corsi di inglese dedicati ai più piccoli - da distribuire soprattutto nelle scuole - a quello dedicato agli happy hour in lingua, per gli adulti - da veicolare in primo luogo nei contesti culturali della città.
Altro caso è il flyer aziendale, formato cartolina, realizzato per Stresa Festival e distribuiti in maniera capillare sul territorio della manifestazione. Lo abbiamo caratterizzato, su una facciata, dal visual grafico e, sull’altra, dagli highlights dei concerti e da un QR Code che rimandasse il fruitore ad approfondire sul sito web.
Brochure o opuscolo: le emozioni su pagina
Il pieghevole (o dépliant), come il flyer o volantino, è uno strumento pubblicitario per promuovere ed informare i potenziali acquirenti, ma, rispetto al precedente, permette di farlo con contenuti più esaustivi, grazie al maggior spazio a disposizione. Si tratta, come suggerisce il nome stesso, di un foglio piegato con più facciate. È una soluzione molto flessibile in quanto, a seconda del formato e della piega scelta, assume svariate configurazioni. Varie, infatti, sono le pieghe a disposizione per realizzare un dépliant aziendale: singola, quadrata, a fisarmonica, a portafoglio, a finestra, a croce, a piramide, ci sono le combinazioni di alcune di queste pieghe insieme, e così via.
Per il brand Beauty Concept abbiamo realizzato un pieghevole con piega a quadrato. Il formato finale chiuso risulta un quadrato. Quello aperto, invece, appare come una croce o una scatola aperta con 5 facciate per lato. Il dépliant presenta i principali servizi del brand con foto e brevi testi e le sedi del gruppo. Quando si dischiude, questo pieghevole sembra di scartare un regalo prezioso, e ciò lo rende davvero calzante per un brand legato alla cosmetica e alla bellezza in generale.
La brochure catalogo: i tecnicismi
Il catalogo è il materiale più completo ed esauriente a livello di contenuti, ed è quello più tecnico. Spesso, infatti, contiene le schede tecniche dei prodotti/servizi, e talvolta i prezzi. È solitamente costituito da molte pagine e rilegato in brossura. Come la brochure, è destinato ad attività commerciali, in più è usato dai rivenditori e dagli acquirenti che, dati alla mano, effettuano il loro ordine.
Come fatto finora, anche in questo caso vi riportiamo la nostra esperienza - nello specifico con il brand Milano Restaurant Group, un gruppo di otto ristoranti nella città meneghina. Questo esempio è un caso limite a cavallo tra brochure e catalogo. Si tratta, infatti, di più brochure confezionate, in un cofanetto, a formare un catalogo. Ciascuna di esse contiene le peculiarità di ogni attività, in termini di cucina e location, e la relativa scheda tecnica con i dettagli riguardanti la capienza del locale, i pagamenti accettati, le attrazioni vicine, etc. Il prodotto è stato poi declinato in più lingue: italiano, inglese e spagnolo.
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