Il logo Ferrari, ovvero il cavallino rampante nero su sfondo giallo, è un emblema conosciuto (e spesso amato) in tutto il mondo. Eppure, quando dici Ferrari, pensi al rosso: il "Rosso Ferrari". Spesso ci si scorda invece che i colori del brand Ferrari sono il giallo e il nero. Fin dalle origini, nel lontano 1929, il logo Ferrari è stato disegnato con un cavallino rampante nero su fondo giallo.
In origine, il cavallo era il simbolo del conte Francesco Baracca, alias “Asso” nell’aeronautica Militare Italiana, il quale aveva posto il cavallo sulle fiancate dei suoi aerei. Purtroppo Baracca morì giovane, dopo una lunga serie di duelli vittoriosi e medaglie al valore.
L’incontro, per così dire, tra il cavallino e Ferrari avvenne nel 1923, quando Enzo Ferrari dopo aver vinto una gara a Ravenna incontrò la contessa Paolina, madre di Baracca. Fu lei a suggerire a Ferrari di utilizzare il logo del cavallino sulle sue auto, come segno di buona fortuna.
La prima volta, però, che Ferrari utilizzò il cavallino fu solo undici anni dopo. Prima di quel momento Alfa, il proprietario della sua squadra, non gli permise di usarlo.
Quell’anno Ferrari vinse. Era il 1932, nella 24 Ore di Spa.
Da quel momento il cavallino rampante fece parte del logo Ferrari, ma quest’ultimo decise di aggiungere lo sfondo giallo come omaggio alla sua città, Modena.
Il logo Ferrari è uno di quei loghi che ha subito variazioni grafiche minimali nel corso della sua lunga storia. Quasi una caccia ai dettagli in stile "aguzzate la vista" (soprattutto il restyle della versione del 2002). Ha sempre mantenuto il cavallino come elemento centrale, lo sfondo giallo e la bandiera italiana. Esiste in due versioni, quella a forma di scudo e quella a forma rettangolare (che venne introdotto nel momento in cui iniziò la produzione di vetture stradali).
In pochi sanno che il cavallino fu usato per un certo periodo anche da Fabio Tagliolini, sulla sua moto Ducati. Tagliolini aveva combattuto con Baracca ed era suo amico.
La Ferrari, però, divenne sempre più grande e importante e Ducati abbandonò il simbolo del cavallino lasciandolo a uso e consumo di Ferrari.
Non si sa, effettivamente, se fu “una galanteria” o un vero e proprio accordo tra marchi.
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