Nel 1924 i fratelli Adolf e Rudolf Dassler decisero di fondare un’azienda di calzature - Gebruder Dassler Schuhfabrik - con l’intento di creare scarpe sportive che potessero garantire all’atleta il comfort necessario e potessero aiutarlo nel miglioramento delle proprie performances. L’idea geniale di Adi Dassler fu quella di aggiungere dei chiodi nella suola della scarpa in modo che potessero migliorare la presa sul terreno. Insieme a questa innovazione, la scarpa era composta da strisce di cuoio laterali che avevano lo scopo di sostenere la struttura della calzatura. Questa caratteristica divenne quasi immediatamente il simbolo delle scarpe prodotte dai fratelli Dassler.
Nel 1947 i due fratelli si divisero: Adolf, Adi Dassler fondò ADIDAS (nome ricavato dall’unione del suo soprannome “ADI” e le iniziali del suo cognome “DASsler”); il fratello Rudolf fondò l’azienda RuDA, (rinominata poi PUMA).
Una volta lanciato sul mercato il marchio ADIDAS, le strisce, che rappresentavano l’elemento distintivo, divennero tre. Se in principio avevano unicamente una funzione pratica, sostenere la struttura della calzatura, col tempo, grazie ad un intenso lavoro di strategia e marketing, assunsero anche un significato più astratto: simboleggiavano le sfide e gli ostacoli che ogni sportivo deve affrontare e superare.
Nel 1949 crearono il primo logo e, già in questa prima versione, troveremo tutti gli elementi grafici che sono rimasti nel corso degli anni.
Al centro del marchio raffigurarono una scarpa con la presenza dei sostegni laterali.
Per il lettering scelsero un font bastoni molto simile a quello che verrà utilizzato nei successivi restyling.
Nel 1972 venne presentata la versione con l’immagine di un trifoglio (simbolo dello spirito olimpionico), attraversato dalle tre, ormai famose, strisce orizzontali e parallele.
Nel 1991 nacque il logo come lo conosciamo oggi; i tre elementi assunsero un nuovo significato. L’inclinazione e la posizione delle strisce richiamava l’immagine di una montagna, simbolo degli ostacoli della vita e delle sfide che che gli sportivi dovranno affrontare per superare i proprio limiti.
ADIDAS ha recentemente perso la causa in cui ha tentato di proteggere il suo marchio. Il tribunale dell’Unione europea ha infatti stabilito che le strisce non presentano un carattere distintivo tale da essere accettato come marchio.
I giudici sostengono infatti che il "marchio in causa non costituisce un marchio a motivi, che consisterebbe in una serie di elementi che si ripetono regolarmente, ma un marchio figurativo ordinario”. (Fonte)
In questo specifico caso proprio la semplicità del marchio lo ha reso inadeguato perché poco caratterizzante.
Al contrario ci sono casi in cui la semplicità del marchio comunica efficacemente.
è il caso di CHANEL: le due “C” (Coco Chanel) non sono altro che due linee curve intersecate in due punti. Un marchio semplice, unico, iconico e soprattutto funzionale.
(se siete curiosi potete scoprire la storia del logo qui)
Anche la società sportiva AC Milan si è trovata a dover difendere il suo marchio.
In questo caso il tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso del AC Hotels by Marriott, che chiedeva l'annullamento del marchio del Milan, “escludendo che tra i marchi in conflitto vi sia qualsivoglia rischio di confusione, dal punto di vista visivo, fonetico o concettuale. Pertanto, ancora una volta, il marchio AC MILAN viene mantenuto”. (Fonte)
Quanto accaduto ad ADIDAS fa riflettere sull’importanza di quanto sia fondamentale creare un marchio originale, caratterizzante, utilizzabile e unico.
Sei interessato a conoscere la storia dei loghi più famosi? Leggili tutti nel nostro blog: la Storia dei Loghi.