Se sei un creativo, almeno una volta nella vita ti sarà capitato di guardare, valutare o addirittura ideare un logo.
Un compito tanto meraviglioso, quanto complicato.
Durante la creazione di un logo, infatti, entrano in gioco una miriade di fattori. Non per ultimo, il gusto personale del cliente che non sempre agevola il lavoro ma, anzi, può addirittura mettere in crisi quanto prodotto fino a quel momento.
Ed è da qui che nasce (quasi spontanea) un’importante domanda.
Esistono regole universali per realizzare il logo perfetto?
La risposta è nì.
Quando si tratta di creatività non si può certo parlare di regole, al massimo di consigli. Eccone 5.
1. La reazione a pelle.
Banale, quanto scontato. Il logo che hai appena finito, ti piace?
La risposta deve arrivare di getto, la devi sentire uscire “dalla pancia”. Se la risposta è affermativa, puoi procedere e presentarlo al cliente. Se non sei convinto tu del tuo lavoro, difficilmente riuscirai a convincere altri.
2. Funziona bene in ogni contesto?
Il logo che avete creato, va bene sia per la stampa che per il digital? Si adatta su fondi colorati come su quelli bianchi o neri? Insomma, è versatile e utilizzabile in ogni contesto possa servire? Se la risposta è no. Forse c’è qualcosa da rivedere.
3. Deve avere un senso.
Un logo deve essere immediato e deve avere un’attinenza con l’azienda, l’idea o la persona al quale fa riferimento. Se avete creato uno scarabocchio confuso, troppo complicato da interpretare o, peggio ancora, simile a un altro logo già esistente, la soluzione è solo una: buttate tutto nel cestino e cominciate da capo.
4. Sii coraggioso.
Sì, creativo. Devi avere coraggio. Coraggio nelle tue idee e nelle tue capacità. Essere innovativo è un rischio, ma quanto è emozionante?
5. Guarda dall’esterno.
Se i primi 4 punti sono andati bene, c’è un’ultima cosa da fare. Fare un passo indietro e guardare il tuo logo da un punto di vista diverso dal tuo. Esattamente come farebbe un osservatore esterno, o anche più di uno. Quando si è troppo dentro un progetto, per quanto perfetto possa essere, il rischio di perdere lucidità e obiettività è davvero alto.
Ora tocca a voi, avete qualche altro consiglio da darci?